1 giugno 2009

PERCHÉ APRIRE UN ASILO NIDO AZIENDALE?


Realizzare un asilo nido può rappresentare per l’azienda l’espressione di apertura alle necessità
del contesto sociale in cui opera e, più direttamente, una forma di attenzione per le esigenze dei
propri collaboratori e dei loro bambini.
Si tratta anche di un’occasione per promuovere un miglioramento del clima aziendale e
dell’immagine dell’azienda.
Non si deve escludere, inoltre, la possibilità di creare efficaci rapporti di collaborazione con
le amministrazioni locali nello sviluppo di tali iniziative, usufruendo altresì di alcune agevolazioni
economiche.
L’apertura di un nido aziendale può quindi concorrere a realizzare importanti obiettivi quali:
- contribuire al miglioramento della qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori, anche
attraverso la riduzione del tempo da dedicare alla ricerca e all’accompagnamento dei figli
agli asili nido;
- favorire un rientro delle lavoratrici dalla maternità in tempi più rapidi e con un atteggiamento
più sereno;
- fidelizzare le risorse umane “trattenendo” le lavoratrici che abbiano carichi familiari;
- favorire, attraverso il sostegno alla gestione familiare, le possibilità di sviluppo e carriera
delle donne lavoratrici e la valorizzazione dell’apporto professionale di ciascuna di esse
alla vita dell’impresa.

In conclusione, la creazione di un asilo nido aziendale deve rispondere innanzitutto ai bisogni dei
bambini, perno attorno al quale deve ruotare tutta l’iniziativa, e contemporaneamente concorrere alla soddisfazione dell’interesse delle imprese, delle lavoratrici e dei lavoratori.

SE IN UN’AZIENDA I BAMBINI INTERESSATI SONO POCHI PER AVVIARE L’INIZIATIVA, COSA SI PUÒ FARE?

Se, in seguito alle rilevazioni fatte, ci si accorge che nella propria azienda il numero dei bambini
interessati è eccessivamente ridotto per attivare un asilo nido aziendale, può essere valutata
l’opportunità di unirsi a una o più aziende per realizzare congiuntamente il servizio. Si configurerà, così, un’ipotesi di asilo interaziendale.
Le aziende che decidono di ricorrere a una soluzione interaziendale possono utilizzare una forma
di gestione diretta o indiretta e conseguentemente individuare le forme giuridiche più opportune.
La soluzione più flessibile sembra quella di utilizzare una gestione indiretta ricorrendo a un gestore esterno, cui le varie aziende interessate affidano comunemente il servizio.
Nel caso in cui ci si orienti a favore di una gestione diretta, vi è la possibilità di costituire una società per la gestione dell’asilo con la partecipazione di più imprese: questa può assumere le forme di un consorzio, di un’associazione temporanea di scopo, ecc.

QUALI SONO LE PRINCIPALI COMPONENTI DI COSTO?


Attraverso l’analisi delle attività svolte in un asilo nido si sono individuate le varie voci di costo.
Lo studio di tali voci è utile per effettuare proiezioni in ordine ai flussi finanziari necessari per aprire e gestire un asilo nido.
A titolo esemplificativo riportiamo una sintesi delle voci di costo per la realizzazione di un asilo nido aziendale, partendo da un caso concreto in cui un’impresa esternalizza il servizio e, non avendo disponibilità di idonei locali, affitta e ristruttura uno spazio esterno.

COSTI DI INVESTIMENTO
Investimento iniziale e relativa quota di ammortamento
- costi di ristrutturazione dei locali;
- costi di allestimento e acquisto di mobili, arredi, giochi, computer, ecc.
- quota di ammortamento: come noto il calcolo delle quote di ammortamento delle spese di
ristrutturazione possono essere in funzione di alcuni elementi: fiscali, civilistici ed economicogestionali.
Per semplicità si è ritenuto di ammortizzare il tutto in 5 anni, allineando l’ammortamento
di tali costi alle spese di impianto e ipotizzando che eventuali contratti di affitto per i
locali abbiano durata analoga.

COSTI DI GESTIONE
L’imputazione delle voci di costo sotto elencate può essere ricondotta all’azienda, piuttosto che al
gestore esterno, sulla base di accordi intercorrenti tra le parti e stabiliti nell’ambito di apposita convenzione.

COSTI CORRENTI
I costi correnti consistono in: consumi di energia elettrica, consumi di acqua, costi per il riscaldamento/climatizzazione.

ASSICURAZIONE
L’autorizzazione all’apertura di un asilo nido è soggetta, tra l’altro, all’accensione di una assicurazione contro danni a cose e persone, nonché per responsabilità civile e non. Tale costo dipende dal numero medio di bambini accolti.

AFFITTO
La voce di costo inerente l’affitto mensile può essere di capitale importanza per comprendere se
l’asilo potrà sopravvivere o meno e chiaramente dipende da due fattori: la metratura dei locali e il loro posizionamento topografico.

ACQUISTO MATERIALE DI CONSUMO
Tale voce di uscita riguarda i costi mensili per acquisti del materiale igienico/sanitario e per acquisto di alimenti. E’ funzione del numero di bambini accolti nell’asilo nido.

MANUNTENZIONE
All’interno dei costi di manutenzione ordinaria si includono: rinnovamento e riparazione annua
della struttura; riparazione e/o sostituzione materiale didattico danneggiato; aggiornamento, riparazione e/o sostituzione materiale da lavoro (pc, fax, ecc.), aggiornamenti tecnici; varie ed eventuali.
Tali costi di manutenzione annui, in un’ipotesi di tipo fortemente prudenziale, si aggirano intorno
all’ 1% dell’esborso iniziale per la ristrutturazione dei locali.
Ogni cinque anni è necessario procedere a una ristrutturazione di entità maggiore di quella svolta annualmente. Tale manutenzione straordinaria ha un costo, sempre in un’ipotesi fortemente prudenziale, che si aggira intorno al 5% del costo di ristrutturazione iniziale; per comodità contabile tali costi sono considerati di competenza annuale, per un quinto.

PER QUALI FASCE D’ETÀ È OPPORTUNO APRIRE IL NIDO?

L’individuazione delle fasce d’età dei bambini da accogliere si rivela un dato particolarmente importante per le conseguenze che esso ha sulle caratteristiche della struttura necessaria (metratura, numero delle educatrici, …) nonché sull’entità dei costi di investimento e di gestione
Segmentazione dei bambini in base alla fascia d’età di appartenenza.
Per ciò che attiene alla legislazione sugli asili nido, i bambini tra i 3 mesi e i 3 anni di età sono suddivisi in tre segmenti:

- piccoli: bambini di età compresa tra 3 e 12 mesi
- medi : bambini di età compresa tra 12 e 24 mesi
- grandi: bambini di età compresa tra 24 e 36 mesi.

CONSEGUENZE SUI COSTI
Ogni bambino, in base al segmento di cui fa parte, ha diverse necessità ed esigenze, che si riflettono specificatamente su:
1. la suddivisione del locale adibito ad asilo nido: ogni segmento ha diverse esigenze per ciò che
attiene alla metratura quadrata dei locali da destinare loro;
2. il cibo: per ogni segmento serve un’alimentazione diversa;
3. l’allestimento degli spazi e gli arredi: per i piccoli vanno garantite ulteriori condizioni di massima sicurezza; i bagni dei grandi sono assolutamente dissimili da quelli dei piccoli; i grandi utilizzano giochi diversi e hanno necessità igienico-sanitarie diverse dai piccoli;
4. il rapporto educatore/trice-bambino: si calcola che per i grandi sia necessario 1 educatore/trice ogni 8 bambini, per i piccoli 1 ogni 5.

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