1 giugno 2009

PROPOSTE DI GIOCO
Accanto alle molteplici occasioni di gioco offerte dal contesto e dai diversi angoli sono proposte nel corso della giornata occasioni di gioco più mirate, che avvengono solitamente a metà mattina (dopo lo spuntino) e a metà pomeriggio (dopo il riposo).
Gli interventi dell’educatore sono orientati a:
- introdurre con gradualità gli stimoli e le offerte, valutandone attentamente il livello di
complessità in relazione alle competenze e agli interessi dei bambini, affinché siano
sufficientemente nuove e interessanti, ma contemporaneamente non troppo complesse per
essere affrontabili;
- costruire percorsi all'insegna della continuità, rispettando il punto di vista del bambino e
permettendogli, secondo i suoi tempi e le sue preferenze, di individuare strategie personali per
collegare in modo significativo le esperienze note con le novità, modificando, adattando e
- evitare un atteggiamento didattico teso alla trasmissione di conoscenze a partire da moduli o
unità didattiche ma sostenere e stimolare i processi di sviluppo di ogni bambino puntando
sull’offerta stabile e regolare di un contesto educativo di alta qualità, ricco di sollecitazioni
pensate e proposte con naturalezza nel corso della giornata, partendo da interessi, curiosità e
motivazioni dei bambini;
- offrire materiale naturale e povero, non strutturato, oggetti di uso quotidiano di varia natura che, a differenza di quanto accade con i giocattoli strutturati e in plastica, permettano ai bambini di sperimentare una pluralità di sensazioni, percezioni e scoperte prestandosi a essere esplorati,
disfatti, assaggiati, combinati tra loro in mille possibili modi.




INTERAZIONE TRA PARI


Una delle risorse che rende il nido un contesto di crescita e di sviluppo per il bambino è il gruppo
dei coetanei. Le esperienze precoci di interazioni tra pari offrono al bambino l’opportunità
insostituibile di imparare insieme agli altri, facendo, provando, sperimentando con gli altri bambini in un clima di gioco e di divertimento che è estraneo alla relazione con l’adulto.
Le interazioni tra pari, il confronto, la collaborazione, ma anche le esperienze di conflitto sono per
il bambino occasioni imprescindibili per la costruzione dell’identità e per il suo sviluppo.
E' possibile scegliere tra due criteri educativi per la composizione dei gruppi dei bambini, che
possono essere formati per età omogenee o eterogenee.

La scelta di questi criteri presenta ricadute sia sull’organizzazione del servizio (personale, turni,
compresenze) che sulle metodologie delle proposte educative rivolte al gruppo dei bambini (ruolo dell’adulto, organizzazione degli spazi). complessificando gradualmente le proprie categorie di conoscenza e comprensione della realtà;


INSERIMENTO
Per inserimento si intende il processo relazionale che coinvolge bambino-genitore ed educatrice
nelle iniziali fasi di frequenza e conoscenza del nido.
E’ un periodo complesso e delicato nel quale bambino e genitore sperimentano (talvolta) le prime
esperienze di separazione in un contesto relazionale diverso da quello domestico che spesso è
stato il prevalente. Proprio per la densità relazionale che caratterizza queste prime esperienze di distacco è opportuno prevedere un adeguato tempo perché sia il bambino sia il genitore (ma per certi versi anche l’educatrice) possano ambientarsi e sentirsi sufficientemente sicuri nel nuovo contesto.
Solitamente l’inserimento si struttura su due settimane, graduando progressivamente i tempi di
permanenza del bambino senza il genitore e costruendo con altrettanta gradualità il rapporto con
l’educatrice e con il nuovo ambiente.
Quale che sia il modello educativo e la modalità organizzativa dell’inserimento, i criteri educativoorganizzativi riguardano:
- la stabilità, regolarità, prevedibilità dei contatti e delle modalità di interazione tra educatrice e
bambino, educatrice-bambino-genitore, educatrice-genitore;
- la coerenza e chiarezza delle modalità e dello stile relazionale dell’educatrice;
- il rispetto dei tempi del bambino e del genitore;
- l’accoglienza non valutativa delle modalità e degli stili relazionali della coppia bambino-genitore.

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